Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare e dell’acquacoltura ottenuta con metodo biologico ( n° 290 ).

Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare e dell’acquacoltura ottenuta con metodo biologico ( n° 290 ).

E’ stata approvata di recente alla Camera a larga maggioranza la legge unica riguardante l’ agricoltura biologica . Il provvedimento, che regola un settore in continua crescita e dal forte impatto sia economico che sociale, passerà adesso al vaglio del Senato.

Tra i punti più significativi della nuova normativa, sicuramente quello di introdurre un marchio per il biologico italiano, in modo da distinguere tutti i prodotti biologici realizzati con materie prime coltivate, allevate e trasformate in Italia. Inoltre si prevede l’adozione del piano nazionale delle sementi biologiche anche per migliorarne la qualità e la quantità, la promozione della formazione professionale nel settore, l’aggregazione dei produttori, accordi quadro, intese di filiera per valorizzare le produzioni biologiche, la tracciabilità delle produzioni, lo sviluppo dei distretti biologici, la valorizzazione dei rapporti organici con le organizzazioni dei produttori per pianificare e programmare la produzione e favorire l’accesso al mercato dei prodotti biologici.

Una legge “bipartisan”, approvata a larga maggioranza (solo Forza Italia non ha votato), che ha unificato il testo presentato a marzo scorso dalla deputata Pd Maria Chiara Gadda (il n.290) e quelli successivi presentati una settimana fa da M5s (n.1314) e Lega (n.1386) : “Con il voto di oggi – afferma la on. Gadda M.C , che è anche capogruppo dem in commissione agricoltura – si mettono a sistema le richieste degli operatori emerse in un lungo ciclo di audizioni. Le produzioni coltivate con metodo biologico rappresentano circa il 15 % della superficie nazionale, e grazie alla nuova legge si pongono le basi per un piano strategico nazionale, che rilancerà la competitività del comparto”.
Con 1,9 milioni di ettari (+6,3% rispetto all’anno precedente) ed oltre 75.000 imprese (+5,2% rispetto all’anno precedente) l’Italia conferma di essere uno dei principali paesi in Europa per questo tipo di coltivazione. Anche i dati sui consumi del biologico in Italia segnalano importanti indici di crescita: +9,6% rispetto all’anno precedente, con un incremento generalizzato per tutte le referenze biologiche vendute nella grande distribuzione e nei negozi specializzati.

“La crescita delle superfici e degli operatori dell’agricoltura biologica – ha detto Alessandra Pesce, sottosegretario Mipaaft – sono una risposta chiara delle imprese italiane che scelgono la sostenibilità agroambientale come strumento di competitività. Vogliamo accompagnare queste imprese anche nella importante competizione sui mercati mondiali, dove il biologico italiano deve essere sempre più riconosciuto ed apprezzato”.

“Ora aspettiamo una rapida approvazione anche al Senato – aggiunge Pasquale Maglione, deputato del M5s e relatore della legge – Per noi questa legge significa riuscire a intercettare i cambiamenti e le esigenze del comparto Agricolo, sostenerlo nell’innovazione e incentivare la tutela dell’ambiente, e la salute dei cittadini”.