CANALE SPECIALIZZATO: SFIDE E STRATEGIE FUTURE

CANALE SPECIALIZZATO: SFIDE E STRATEGIE FUTURE

Il principale punto di forza del canale specializzato rispetto alla GDO è la capacità relazionale tra personale addetto alla vendita e la clientela: il 38% dei punti vendita indica il consiglio del negoziante come fondamentale elemento distintivo rispetto alla Grande Distribuzione. Lo specializzato riconosce inoltre una qualità dei prodotti in generale più elevata rispetto a quanto disponibile nella distribuzione moderna (30%) e un maggiore assortimento (29%), con particolare riferimento al fresco, al freschissimo e al non food, oltre alla maggior capacità di proporre differenti posizionamenti di prezzo.

E proprio la concorrenza con la GDO è percepito come il principale ostacolo che oggi i negozi specializzati in prodotti biologici riscontrano nello svolgimento dell’attività (lo evidenzia il 54% dei pdv). La seconda sfida (12% delle citazioni) da affrontare è rappresentata dall’ingresso nel mondo del biologico di big brand dell’alimentare (Rana, Barilla ecc..).
A tal proposito, l’ingresso di nuovi competitor comporterà – secondo quanto emerge dall’opinione dei negozi specializzati, una dematerializzazione del valore del biologico per il consumatore (lo pensano 4 negozi su dieci) oltre a una crescita ancora più forte della GDO a scapito dello specializzato (30% fa questa previsione).
Per affrontare la concorrenza della GDO, i negozi specializzati attivano nuove strategie, evitando la sovrapposizione degli assortimenti presenti in iper e supermercati (il 39% indica questa strategia come vincente). Secondo una quota altrettanto rilevante (34%) lo specializzato dovrebbe migliorare la customer experience, attraverso la creazione di punti vendita innovativi, che coinvolgano maggiormente il cliente, oppure attraverso la personalizzazione di servizi/prodotti/promozioni, corsi ed eventi dedicati.
Per cercare di riconquistare quote di mercato perdute in questi ultimi anni, i negozi esprimono la necessità di effettuare investimenti (anche se un quarto è contrario a questa linea di azione). In particolare, i social network sembrano rappresentare la via più adatta per aumentare la riconoscibilità (per il 36% dei negozi).
Se un negozio su quattro ritiene di non dover investire nei prossimi anni per combattere la concorrenza degli altri canali, è anche perché la maggioranza di essi (57% dei pdv) ritiene di essere già “fortemente innovativo”.
Aldilà delle iniziative e degli investimenti a carico dei punti vendita intervistati, vi sono alcune attività “istituzionali” che questi ritengono molto utili allo sviluppo del comparto biologico in generale. Innanzitutto, le campagne di educazione alimentare: potrebbero rappresentare un vantaggio per il settore secondo 9 negozi su 10. Segue la necessità di intensificare i controlli sul biologico (74%), l’utilità di organizzare iniziative (corsi, conferenze …) per gli operatori (64%). Secondo il 59%, inoltre, le istituzioni dovrebbero puntare di più sulle campagne promo-pubblicitarie a favore del biologico.