Agricoltura: Regioni, rendere più agile iter amministrativo

Agricoltura: Regioni, rendere più agile iter amministrativo

“La semplificazione del settore passa innanzitutto attraverso normative idonee a rendere più agili le procedure amministrative”. Lo ha detto Leonardo Di Gioia, coordinatore della Commissione Agricoltura della Conferenza delle Regioni e assessore della regione Puglia, che guida la delegazione della Conferenza delle Regioni sul tema “Disposizioni per la semplificazione e l’accelerazione dei procedimenti amministrativi nelle materie dell’agricoltura e della pesca nonché delega al Governo per il riordino e la semplificazione della normativa in materia di pesca e acquacoltura”. 
“Le osservazioni proposte – spiega – vogliono ulteriormente snellire alcuni passaggi. Innanzitutto bene l’aver definito i tempi nei contratti, ciò consente di avere le attese ricadute nelle campagne agrarie. E bene le norme, in particolare quelle volte a favorire i sistemi di aggregazione e gestione amministrativa, l’estensione alle microimprese della stessa tutela che spetta ai consumatori. Bene anche tutta la serie di semplificazioni: sulla cessione di piccole quantità di prodotti agricoli, sulla sorveglianza sanitaria, sul credito di imposta per la riqualificazione delle strutture ricettive, sulla fatturazione e corresponsione annuale del diritto alle Camere di Commercio, su donazioni e patti di famiglia, per l’accisa sulla birra per i piccoli birrifici, sui controlli, sulla razionalizzazione delle procedure per l’affitto di terreni pubblici ad uso agricolo, sulla compravendita di fondi agricoli di esiguo valore economico e in materia di fondi rustici. Bene anche le norme rivolte al settore della pesca, la semplificazione delle licenze e l’abrogazione di norme vecchie”. Di Gioia ha inoltre sottolineato che “le Regioni invece non condividono l’ampliamento della durata del periodo vendemmiale. C’è la possibilità infatti di inutili sovrapposizioni temporali tra raccogliere uva, effettuare le fermentazioni e le rifermentazioni con l’inizio della campagna vitivinicola. Va riscritta inoltre in modo più chiaro la norma sul biodinamico perché poco chiara, anche in merito all’introduzione di un nuovo obbligo per le aziende agrituristiche sui prodotti agroalimentari somministrati. E’ da correggere la norma per il settore delle associazioni di allevatori. Il miglioramento genetico avviene a livello di intera popolazione sulla base di dati e informazioni omogenee e confrontabili, raccolte a livello di singolo animale sull’intero area geografica in cui è diffusa la razza. E’ pertanto necessario utilizzare come unità funzionale di riferimento “l’intera razza”. La liberalizzazione va quindi attuata garantendo la uniformità e le pari condizioni a tutti gli allevatori. Infine – rileva Di Gioia – abbiamo suggerito di aggiungere al tema “agricoltura biologica”, con riferimento alla normativa riguardante i controlli, di revisionare gli oneri sanzionatori in quanto sproporzionati rispetto alle possibili inadempienze di piccole e piccolissime aziende agricole biologiche”.