BIOFACH 2019

BIOFACH 2019

Buone prospettive per il settore biologico internazionale, sia in Europa che nel resto del mondo. I rispettivi mercati europei e internazionali continuano a marciare spediti sulla strada del successo. Al momento gli esperti stimano il fatturato globale a oltre 95 mld di US$, l’Europa registra più di 35 mld di EUR. Attualmente in molti Paesi europei il mercato si sta sviluppando in maniera estremamente dinamica: la Germania supera la soglia dei 10 mld di EUR, la Francia segna un raddoppio nell’arco di cinque anni e la Danimarca estende il suo vantaggio, raggiunge una quota di mercato del 13,3 percento e si attesta così leader del biologico in Europa.

Il comparto del biologico è in espansione graduale direttamente collegato alla consapevolezza dei consumatori- afferma il dott. Vittorino Crivello agronomo esperto del settore- e l’informazione di rete diventa importante strumento per la crescita individuale. Di seguito vengono elencati indici indicativi di sviluppo nelle diverse aree geografiche europee :

Germania: Nel 2018 il fatturato annuo del comparto biologico tedesco ha superato 15,04 mld di EUR. Considerando le cifre assolute, il paese maggiormente popolato d’Europa registra ancora il fatturato individuale più alto, seguito dalla Francia. Rispetto all’anno precedente si è avuto un incremento del 7,9 percento. Al di sopra della media si è sviluppato il classico commercio al dettaglio alimentare con un +9,8 percento. I negozi biologici, detenenti una quota di mercato del 32 percento, sono cresciuti del 3,5 percento. Nel 2018, in Germania, la superficie coltivata secondo principi biologici ammontava a un totale di circa 1,5 mln di ettari (il 10 percento in più rispetto all’anno precedente), il che equivale all’8,5 percento della superficie agricola utile complessiva. Una persona su dieci è occupata nel settore biologico.

Francia: Da anni il mercato biologico francese registra importanti successi di crescita. Secondo l’agenzia statale nel 2018 l’incremento è stato del 19 percento e, ristorazione fuori casa compresa, le vendite hanno raggiunto gli 9,0 mld di EUR. Ciò spinge un numero sempre maggiore di agricoltori a convertire i propri terreni al biologico. L’agricoltura biologica si sta inoltre rivelando un vero motore occupazionale: tra il 2012 e il 2018 sono stati creati circa 60.000 nuovi posti di lavoro nell’ambito della coltivazione e della trasformazione, il che corrisponde a una crescita annua di circa il 10 percento. In Francia, a fine anno, il numero complessivo di posti di lavoro nel biologico ammontava a 135.500 (produzione , lavorazione e trasformazione, commercio escluso). Ciò significa che, nell’agricoltura francese, una persona su otto lavora nel segmento biologico.

Danimarca: Nel 2018 la Danimarca ha registrato un aumento di fatturato del 23 percento, il biologico ha raggiunto la favolosa quota di mercato del 14,3 percento: una quota che va ben oltre quella della Germania (5,4 percento) o della Francia (4,2 percento) ed è pressoché di nove volte superiore a quella della Gran Bretagna. Un grande successo dovuto non soltanto alla continua politica di sostegno attuata dal governo per ben tre decenni, bensì anche a tutti gli operatori del mercato. Il prodotto preferito dai danesi sono i fiocchi d’avena biologici che, da soli, detengono il 52 percento del mercato, seguiti da carote (42 percento), uova (33 percento) e latte (32 percento). Nel 2018 il fatturato è salito letteralmente alle stelle (+34 percento) raggiungendo gli 1,6 mld di EUR, anche grazie al fatto di aver considerato per la prima volta le vendite online. A ciò si aggiungono i 322 mln di EUR delle esportazioni bio danesi di latte e prodotti lattiero caseari, uova, prodotti a base di carne, frutta, verdura.

Gran Bretagna: La crisi economica e finanziaria del 2008 aveva provvisoriamente rallentato lo sviluppo del mercato biologico in Gran Bretagna. Fortunatamente nel frattempo si registrano di nuovo tassi di incremento. Nel 2018 il comparto è cresciuto circa il 6 percento e il fatturato biologico si è attestato sui 3 mld di EUR.

Belgio: Nel 2018 il consumo di alimenti biologici è salito del 6 percento. L’agricoltura bio ha beneficiato della buona domanda e, nello stesso periodo, è cresciuta dell’8,8 percento, vale a dire un incremento a pressoché 83.000 ettari di superficie. Rispetto al 2008, in Belgio la quota di mercato del biologico sulle vendite di alimentari in generale è raddoppiata e, nel frattempo, ha raggiunto il 4,0 percento.

Paesi Bassi: Nei Paesi Bassi il fatturato bio 2018 ha superato la soglia degli 1,8 mld di EUR. Rispetto allo scorso anno si è avuto una crescita intorno al 5 percento. Motore principale di questo sviluppo è il segmento del fresco. La superficie bio ha visto un incremento circa del 8.0 percento, mentre il numero degli agricoltori biologici è salita del 10 percento. La quota principale del fatturato bio è detenuta dai negozi alimentari circa il 53,5 percento, seguito dai negozi biologici specializzati del 22,0 percento. Il fuori casa registra un 20 percento, altri canali di commercializzazione un 5 percento. Stando ai dati rilevati dall’organismo di controllo per il biologico SKAL, la superficie coltivata a bio copre poco meno di 70.000 ettari.

Italia: Dopo aver visto tassi di crescita intorno al 18 percento negli ultimi tre anni, in Italia le vendite del 2018 hanno raggiunto pur sempre un incremento di circa il 10,2 percento. Secondo la società italiana di ricerca e consulenza economica Nomisma, il dettaglio ha realizzato un fatturato di 3,5 mld di EUR. Una grande importanza rivestono in Italia anche le esportazioni bio che, nel 2018, hanno raggiunto un valore pari a circa 2 mld di EUR. Altrettanto positivo è stato l’aumento di superficie con un incremento di circa il 6,5 percento. Circa 2,0 mln di ettari sono coltivati in agricoltura biologica, ragion per cui l’Italia, per quanto concerne la superficie bio, occupa il secondo posto europeo dietro alla Spagna che vanta più di 2 mln di ettari. Stando ai dati rilevati dal ministero italiano dell’Agricoltura, nel 2018 il numero di coltivatori biologici ammontava a 67.000 , dimostrando che il settore favorisce nuova occupazione considerando gli occupati nella prima lavorazione, trasformazione e commercio.

Austria: Nel 2018 in Austria sono stati venduti alimenti biologici per un valore complessivo pari a circa 2,5 mld di EUR vale a dire un incremento del 7,8 percento .L’ 76 percento dei prodotti biologici si vendono tramite il commercio alimentare al dettaglio , il 15 percento nei negozi specializzati o direttamente presso gli agricoltori biologici, il 9 percento passa attraverso la ristorazione. In Austria gli operatori che coltivano secondo criteri biologici sono più di 25.000.

Svizzera: In Svizzera il fatturato bio è aumentato dell’8 percento raggiungendo i 2,3 mld di EUR, mentre la quota di mercato è salita dall’8,4 al 9 percento. Secondo l’ufficio stampa di Bio-Suisse, al primo posto si trovano le uova con il 27 e la verdura con il 23 percento, seguono i prodotti lattiero-caseari e con il formaggio. Il numero di aziende biologiche è di circa 7.000 unità con una superficie utile coltivata secondo criteri biologici del 14,4 percento sul totale.

Polonia: Il mercato polacco degli alimenti biologici è in crescita e i consumatori si auspicano una proposta più articolata. Gli analisti del comparto stimano il mercato intorno ai 250 mln di EUR. Tuttavia il settore si trova a dover affrontare anche alcune sfide. Con BioFamily si è affacciato sul mercato un nuovo player commerciale che ha aperto tre negozi con una superficie di vendita superiore ai 100 m2. In tutta la Polonia sono pressoché 800 i negozi biologici che riforniscono i consumatori interessati. Il maggior dettagliante bio nel comparto dei negozi specializzati è Organic Farma Zdrowia, presente in dodici città polacche con 32 punti vendita. Nel commercio convenzionale sono ditte come, ad esempio, Biedronka e Lidl a giocare un ruolo di rilievo. Nel 2018 le aziende agricole biologiche sono circa 16.000.