14 Giu Tutti i numeri del Biologico italiano
Durante il SANA, Salone internazionale del biologico e del naturale, sono stati diffusi gli ultimi dati raccolti da Nomisma sull’agroalimentare biologico italiano. Focus del 2017, le abitudini di acquisto dei consumatori e la risposta dei punti vendita specializzati alle nuove esigenze della clientela. “Tutti i numeri del Biologico italiano: i driver del consumatore e le novità del canale specializzato”: questo è stato il titolo dell’OSSERVATORIO SANA 2018, l’annuale approfondimento sui più influenti temi del mercato biologico italiano. Promosso da BolognaFiere con il patrocinio di FederBio e AssoBio, l’Osservatorio è stato realizzato da Nomisma e ha avuto come focus i consumatori di prodotti biologici, le loro abitudini d’acquisto, le motivazioni alla base delle loro scelte e le strategie nonchè le proposte dei canali di vendita specializzati.
L’indagine, svolta su un campione di 200 punti vendita del canale specializzato in prodotti biologici, ha permesso di valutare diversi fattori, come le caratteristiche dei punti vendita , i loro assortimenti , i servizi offerti alla clientela, l’andamento delle vendite e la percezione delle nuove sfide che il mercato propone. I punti vendita
Specializzati con 1437 unità raggiunte nel 2017sono il 13% in più rispetto al 2013 e il 111% in più rispetto al 1993 (fonte: BIOBANK). Di questi, il 60% è concentrato nel nord Italia e il 45% ha aperto nell’ultimo decennio. Sul fronte dell’assortimento merceologico, si evidenzia come la maggior parte dei punti vendita proponga anche prodotti non-food: in particolare, l’81% espone prodotti naturali e certificati biologici per l’igiene della persona, il 76% offre cosmetici e prodotti erboristici (63%). Anche i prodotti per la cura della casa sono molto ricercati, trovando spazio nel 73% dei negozi. Complessivamente, un punto vendita specializzato offre 2000 referenze, composte per il 79% da prodotti alimentari confezionati, con la macro-categoria pasta, riso, farine, prodotti da forno indicata dal 77% degli esercizi come quella le cui referenze sono aumentate maggiormente negli ultimi 2-3 anni. Il 34% dei negozi indica come principale criterio nella scelta dei prodotti la volontà di differenziare la propria offerta da quella della GDO e il 24% sottolinea l’importanza dell’inserire a scaffale novità in grado di attirare l’attenzione del consumatore. Indicato come fondamentale per il successo di un prodotto dal 40% dei punti vendita è inoltre il packaging ecologico. Tra i prodotti che maggiormente incontrano l’interesse dei clienti, spiccano quelli definiti da proprietà benefiche per la salute (come segnalato dal 34% dei punti vendita) e l’attributo “vegan” (36%). La survey di Nomisma identifica anche la clientela-tipo dei punti vendita specializzati: donna (genere prevalente per il 79% degli intervistati), di un’età compresa tra i 35 e i 45 anni (50%), con figli di meno di 12 anni (43%), di reddito medio-alto (78%) ed heavy-user bio (la cui spesa alimentare, cioè, è composta dall’80% al 100% da cibi biologici), che sceglie i prodotti in base ad un particolare stile di vita (free from/veg/light) e che sviluppa un rapporto di fiducia con il proprio rivenditore, visitando il punto vendita almeno una volta a settimana. Un rapporto di fiducia creato e rafforzato anche dalle iniziative dei gestori e dei titolari, che oltre a curare l’ambiente del negozio, dedicano alla clientela un’ampia gamma di servizi aggiuntivi, come carte fedeltà, eventi speciali e la presenza di addetti esperti e formati sulla materia, per citare i 3 servizi più diffusi e ritenuti più importanti dai partecipanti alla ricerca.